Culmine della città vecchia, sin dalla costruzione l’antico Castello dei Marchesi, anche detto la Castiglia, rappresenta l’espressione più alta del ruolo di piccola ma insigne capitale che Saluzzo ricoprì per quattro secoli.
La costruzione del castello, voluta dal marchese Tommaso I, è databile tra il 1270 e il 1286. Il nome popolare Castiglia, deriva probabilmente dal plurale latino castella (“i castelli”) e allude forse al complesso di edifici fortificati, mentra la collocazione alla sommità del borgo rispondeva alle esigenze residenziali della famiglia marchionale e garantiva un diretto controllo politico e militare sulla città.
A partire dal 1500 con l’occupazione francese la Castiglia ebbe un periodo di decadenza e degrado che si concluse nel 1825 quando iniziarono i lavori per renderla una prigione, comportando in questo modo la distruzione delle decorazioni quattrocentesche.
Dal 2006 il complesso è stato oggetto di un lungo e attento restauro per restituirlo alla fruizione pubblica. Oggi i suoi ampi locali ospitano il Museo della Civiltà Cavalleresca, il Museo della Memoria Carceraria e la Collezione permanente IGAV.
Il Museo della Civiltà Cavalleresca
Il Museo si articola in 11 sale, ognuna delle quali illumina un aspetto o un momento significativo della società cavalleresca e cortese del Marchesato, presentando i tratti salenti dell'identità culturale espressa dai Marchesi di Saluzzo e dai ceti dirigenti a loro collegati fra XII e XV secolo.
Il Museo della Memoria Carceraria
La Castiglia, come istituzione penitenziaria, ha attraversato gran parte della storia nazionale: dal Risorgimento all’Unità, dal fascismo alla Repubblica sino alla sua chiusura nel 1992. A ciascuna di queste fasi storiche hanno corrisposto diverse concezioni della pena e diverse scelte di politica criminale. Attraverso un allestimento multimediale si propone di coinvolgere il pubblico anche dei non esperti e dei giovani in una riflessione a 360 gradi sul carcere, sul suo significato storico per le moderne democrazie e sui suoi infiniti rapporti con l’arte, il cinema e la letteratura.
La collezione IGAV
L’Istituto Garuzzo per le Arti Visive è un’associazione culturale che nasce nel 2005 con l’impegno di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione dell’arte contemporanea italiana. Con questo intento ha inaugurato nel 2009 l'Esposizione e Collezione permanente che è entrata a far parte dei “Luoghi del contemporaneo”, individuati dal MiBACT. Oltre all’Esposizione e Collezione permanente l’attività dell’IGAV è dedicata alla promozione di mostre a carattere nazionale e internazionale ed anche scambi tra diversi Paesi.
Indirizzo: Salita al Castello, Saluzzo
Telefono: 0175 46710
E-mail: info@igav-art.org
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