Da Piazza Risorgimento si snoda un suggestivo percorso attraverso i luoghi simbolo della città.
In partenza, si può ammirare la grandiosa Cattedrale di Maria Vergine Assunta, eretta tra il 1491 e il 1511 per ospitare il seggio vescovile.
Attraverso la porta S. Maria (1379) e la medievale via Volta (i "Portij Scür") lungo l'antico Vescovado, si raggiunge la scenografica piazzetta dei Mondagli, uno degli angoli più suggestivi del centro storico, in cui oggi si affacciano la Biblioteca Civica, il Monastero dell'Annunziata e la casa dove nacque nel 1789 lo scrittore e patriota Silvio Pellico.
Salendo dal pilone raffigurante San Chiaffredo, patrono della città, e proseguendo nelle vie Muletti e Valoria si arriva alla Salita al Castello, fulcro della vita sociale ed economica dei Marchesi.
Se lo sguardo è già rapito dal culmine della salita, la piazza Castello dove la storica fontana della Drancia anticipa l’imponente Castiglia, antica dimora dei Marchesi, non passeranno inosservati gli eleganti palazzi nobiliari del XV secolo ai lati della Salita al Castello.
Spiccano tra gli altri il palazzo Della Chiesa d'Isasca il palazzo delle Arti Liberali e l'Antico Palazzo Comunale, dominato dalla torre civica che con i suoi 48 metri di altezza, costituisce un eccezionale punto panoramico sulla città, la pianura e la cerchia del Monviso.
Conclusa la visita al Castello dei Marchesi, si scende verso il Belvedere, passando il convento di San Giovanni (sec. XIII-XVI) che racchiude dentro la spoglia facciata veri tesori d’arte, come le tre splendide navate, l’abside con la cappella sepolcrale dei Marchesi, il chiostro quadrato, il refettorio e la sala capitolare, che ospita la cappella funebre dei Cavassa (1510 circa).
Proseguendo in via San Giovanni, si giunge a Casa Cavassa, oggi Museo Civico, un tempo signorile dimora dei Cavassa, vicari generali dei Marchesi. Restaurata a fine ‘800 da Emanuele Tapparelli d’Azeglio, tra le meraviglie al suo interno la pala d’altare della Madonna della Misericordia, capolavoro di Hans Clemer (1499 c.)
Uscendo da Casa Cavassa, vicina è la chiesa di S. Bernardo (sec. XIV-XVI) da cui, seguendo la strada omonima, si arriva in via Griselda, intitolata a un’eroina del Decameron di Boccaccio. La strada, fiancheggiata da edifici settecenteschi, conduce all’ex collegio dei Gesuiti, oggi Mucipio, costruito nel 1723 su progetto dell’architetto Francesco Gallo.
Da via Palazzo di città si giunge in piazzetta San Nicola, su cui prospettano la chiesa di San Nicola e la suggestiva confraternita della Misericordia (detta anche "Croce nera").
Ritornati in via Palazzo di città, attraverso la Porta Vacca si entra nei quartieri ottocenteschi, sviluppatisi fuori dalle mura grazie all’apertura dello scalo ferroviario (1856). Infine, proseguendo lungo Corso Piemonte verso la Valle Po, s'incontrano l’ex Caserma Mario Musso (l’antico quartiere di Cavalleria), la Chiesa di S. Agostino e il Santuario della Consolata, con il caratteristico campanile romanico.